Beppe Carletti
Questi sono i Nomadi e io sono Beppe Carletti
Marco Caronna – voce e chitarra
Silvia Nair – voce e piano
Michol Pecchioni
Un viaggio durato decenni, da perdere il conto…
Di tutte le valigie disfatte, gli strumenti caricati, le autostrade notturne, le confidenze tra le nebbie, le canzoni imbastite poco prima di un autogrill, le verità private e quelle pubbliche, le canzoni cantate per tenersi svegli, quelle cantate perché ti piacciono, quelle cantate con la radio che va…
Il viaggio di Beppe Carletti è questo qui, sintetizzato in una notte di ritorno, che rappresenta tutti i ritorni e in fondo tutti i viaggi. Su un palco c’è lui, quello che insieme ad Augusto Daolio ha avuto l’idea che i Nomadi avrebbero camminato a lungo. Bella forza, si dirà, si chiamano Nomadi; ma forse nessuno pensava che il viaggio sarebbe stato così lungo e pieno di incontri…
Già, “La vita è l’arte dell’incontro” diceva il poeta.
E dei mille incontri parlerà Beppe, delle canzoni nate e di quelle che nasceranno, di Guccini e del Dalai Lama, del Salerno vagabondo e di Ligabue, di un pezzo della nostra storia.
E poi di Augusto, quel compagno di viaggio che siede accanto a Beppe tutt’ora, a volte silenzioso, a volte impetuoso… Una cornice musicale insolita, un’arpa ed una voce femminile intrecciate col pianoforte e la fisarmonica di Beppe, e poi il racconto.
Un attore a rappresentare le curiosità di tutti, le domande fatte e quelle da fare, le parole strette di questo cammino controvento…
E il racconto di Beppe, una storia di teatro e da teatro, intima e popolare…
Perché, come direbbe l’altro poeta, “I Nomadi ci hanno regalato il viaggio”
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